COLLABORAZIONE, TERRITORIALITÀ E MULTIDISCIPLINARIETÀ LE PAROLE CHIAVE DEL NUOVO MANDATO. SUI BIOSIMILARI: SICURI ED EFFICACI, DEVONO POTER ESSERE PRESCRITTI DAI CLINICI IN UN’OTTICA DI BENESSERE DEL PAZIENTE A 360°.
La Dott.ssa Daniela Marotto è Responsabile del Poliambulatorio interdistrettuale di Reumatologia di Olbia, Tempio Pausania e La Maddalena, un Centro di Riferimento per le Malattie Rare e prescrittore di Farmaci Biotecnologici.
È la prima donna ad essere stata eletta Presidente del Collegio dei Reumatologi Italiani (CReI), di cui era già Consigliere Nazionale nello scorso direttivo e, ancora prima, Delegato Regionale.
“Sono molto orgogliosa di avere ricevuto questa nomina, che è un riconoscimento importante, da parte del Collegio, e che rappresenta un segnale forte anche per i tanti giovani reumatologi che si impegnano con passione e che in questa Società potranno trovare una risposta ai loro sforzi”.
Dottoressa, su quali progetti si concentrerà nei tre anni del suo mandato?
“Nonostante le evidenti difficoltà causate dalla pandemia, il Collegio è riuscito a fare un ottimo lavoro. Vogliamo quindi proseguire con questo impegno, incrementando in particolare alcuni progetti. Il primo è l’abbattimento delle differenze regionali dal punto di vista sanitario, in termini prescrittivi e di accesso alle cure, in modo da non costringere più i pazienti a migrazioni da una Regione all’altra per trovare l’assistenza che meritano. Spostamenti che hanno solo una connotazione negativa comportando notevole disagio e un aumento dei costi. In quest’ottica, lavoreremo per cercare di dare a tutti i reumatologi la possibilità di prescrivere gli stessi farmaci, in modo da avere tutti a disposizione le stesse armi terapeutiche e far si che le persone affette da malattie reumatologiche possano essere seguite a domicilio.
Grazie anche alle opportunità che ci darà il Recovery Fund – cercheremo di creare una rete di assistenza territoriale integrata con l’ospedale, luogo di gestione delle complessità e delle acuzie.
Lavoreremo infine per implementare la Telemedicina e il lavoro in team, creando gruppi multidisciplinari tra diversi specialisti, con altre Società Scientifiche e le associazioni dei pazienti con l’unico obiettivo comune di prendere in
carico il paziente a 360°. Infine, ultimo ma non meno importante aspetto, vogliamo puntare sui giovani specialisti reumatologi, che con le loro idee e progettualità offriranno un contributo importante alla crescita della nostra Società”.
Un tema di grande attualità nella sua attività è quello dei Farmaci Biosimilari. Qual è la sua opinione in merito?
“Da quando sono stati introdotti, i Farmaci BioTecnologici hanno rappresentato una vera rivoluzione per molte discipline e per le Malattie Reumatologiche in modo particolare cambiandone completamente il decorso. Gravavano su questi farmaci i costi elevati. I Biosimilari, farmaci la cui efficacia e sicurezza è sovrapponiblie all’originator,
hanno rappresentato un’ulteriore rivoluzione in quanto abbattendo i costi, hanno permesso un accesso alle cure a un numero più ampio di assistiti e, allo stesso tempo, permesso di reinvestire i risparmi ottenuti nella Ricerca. La mia speranza è che oggi alcuni scetticismi da parte di medici e pazienti su questi farmaci siano stati ormai abbattuti
e che tutti abbiano compreso che questi farmaci, sono del tutto sovrapponibili in termini di efficacia e di sicurezza all’originatore. E che vengono sottoposti a lunghi e accurati esercizi di comparabilità prima della loro uscita in commercio. Anche lo switch dall‘originator al Biosimilare è sicuro ed efficace come dimostrato da numerosi studi”.
Cos’è, invece, lo Switch Multiplo e come lo giudica?
“Lo Switch Multiplo è la sostituzione di un Biosimilare
con altri Biosimilari della stessa categoria.
I dati provenienti dai primi studi sono confortanti ma mancano dei registri che ci permettano di avere dati più robusti. Il problema che ci si pone riguarda gli switch non medici ovvero la sostituibilità automatica del farmaco. Per sostituibilità automatica si intende l’atto con cui il farmacista conformemente a norme nazionali o
loco-regionali può, senza consultare il medico, dispensare il Farmaco Biosimilare meno costoso in quel momento.
La scelta terapeutica non può e non deve mai essere solo guidata da motivi economici ma vanno valutati numerosi parametri che cambiano da paziente a paziente. Pertanto nell’ottica di una gestione corretta del paziente la libertà prescrittiva del medico è un atto imprescindibile. Il medico dovrà valutare per ogni singolo caso la scelta terapeutica più appropriata e a parità di efficacia e sicurezza farmacologica è tenuto a fare delle valutazioni
economiche che assicurino la sostenibilità del nostro SSN, e va ricordato che la scelta fatta andrà sempre condivisa con il paziente, primo attore del proprio stato di salute”.