Cari colleghi,
vi porgo il mio saluto ringraziandovi primariamente per l’onore concessomi nel rappresentare la nostra Società.

Ringrazio il precedente direttivo per l’impeccabile lavoro svolto nonostante tutte le evidenti difficoltà causate dalla pandemia. Periodo che ci ha messo a dura prova sia dal punto di vista professionale che sociale e personale.

Il CRel ora deve guardare al futuro per poter vivere meglio il presente ed agire con più efficacia. Dobbiamo ripartire con entusiasmo ed in modo proattivo e lo dobbiamo fare con un lavoro di squadra, che coinvolga tutti gli specialisti reumatologi, i professionisti di specialità affini,
le associazioni dei pazienti e tutti gli stakeholders che a vario titolo si interfacciano con il paziente reumatologico.
Lo dobbiamo a tutti voi, ai nostri assistiti, all’etica e alla deontologia professionale, oltre che a noi stessi.

Sei sono le direttrici su cui ci concentreremo in questo trienno:

  1. Abbattimento delle differenze regionali sia in termini prescrittivi che di accesso alle cure.
  2. Potenziamento del “territorio”, da tutti invocato, ma ancora così poco considerato perché orfano di supporti concreti. Il CRel condivide il parere che un’assistenza territoriale più forte avrebbe evitato molti dei problemi evidenziati nel periodo pandemico. Ora si tratta di costruire davvero delle reti territoriali di assistenza grazie anche al dettato del PNRR, guardando alle grandi opportunità che il Recovery Found offre e senza indugiare in rimpianti.
  3. Promozione dell’utilizzo della telemedicina e la digitalizzazione che sono strumenti irrinunciabili in un moderno sistema di cure.
    I teleconsulti, i telemonitoraggi e le televisite rafforzano la continuità terapeutica ed assistenziale e di conseguenza la medicina di iniziativa, la fiducia, l’empowerment dei pazienti e la qualità globale delle cure.
  4. lmplementazione delle sinergie e della cooperazione interdisciplinaria e multidisciplinaria.
    Creeremo nuove cornici organizzative favorenti il lavoro in team, ad alta integrazione multiprofessionale/ multidisciplinare (tra medici di differenti specialità, infermieri, terapisti, assistenti sociali, ed altri ancora) per sostenere la transizione dalla medicina di attesa a quella di iniziativa.
  5. Vigilanza sull’ appropriatezza prescrittiva e la buona aderenza terapeutica.
    I due elementi sono fondamentali nei programmi di cura e follow-up dei malati reumatologici considerato anche il fatto che le politerapie legate alla polimorbidità impongono ai reumatologi ed ai pazienti particolare attenzione.
  6. Realizzazione di attività e progetti volti ai giovani specialisti reumatologi, che con le loro idee e progettualità offrono sempre un contributo importante alla crescita della nostra Società e ne rappresentano il futuro.
  7. Ascolteremo sempre con attenzione le esperienze e le soluzioni migliorative proposte da tutti voi.

    Augurando a tutti un proficuo lavoro vi mando un caro saluto

    Daniela Marotto
    Presidente CReI

     

    Comunicato originale