Il Contributo dell’imaging alla Diagnosi Precoce

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Le Spondiloartriti rappresentano un gruppo omogeneo di malattie infiammatorie croniche/persistenti caratterizzate dal danno biologico in sede della colonna vertebrale iniziando dalle articolazioni sacro-iliache ed, in seguito, del rachide in toto e delle articolazioni periferiche (Coxofemorale,Ginocchio, Calcagno). Il prototipo è la Spondiloartrite Anchilosante, seguita dalla Spondiloartrite psoriasica, le Spondiloartriti associate alle artriti reattive e quelle malattie infiammatorie croniche intestinali. Il dolore dorso-lombare insorge in giovane età (16-19 aa) e si irradia lungo la coscia ma non supera il ginocchio determinando la cosiddetta “sciatica mozza”; altri sintomi dolorosi di origine infiammatoria possono essere provocati dalle entesite o tenosinovite (soprattutto dal tendine di Achille). La complicanza più comune è data dalla uveite anteriore di un solo occhio.
Vi sono studi clinici che hanno evidenziato una latenza diagnostica, per questa patologia, di sette anni dall’insorgenza dei primi sintomi per cui esiste un ritardo di alcuni anni ( sette anni) per un corretto approccio terapeutico sia farmacologico che fisioterapico. Le Spondiloartriti sono malattie altamente invalidanti e poco conosciute dagli operatori sanitari e non, per cui si ritiene necessario ed indispensabile un incontro tra specialisti Reumatologi, Medici di Medicina Generale e Fisioterapisti per fare il punto della situazione conoscitiva e per approfondire le tematiche scientifiche sulle spondiloartriti. In conclusione si vuole affermare l’esigenza della DIAGNOSI PRECOCE per stabilire al più presto un trattamento farmacologico e fisioterapico per avere un miglioramento della malattia frenandone l’evoluzione clinica. Un ritardo nell’inizio della terapia porta ad un danno articolare nei mesi ed anni seguenti fino a costringere il capo dell’ammalato ad essere proiettato in avanti. Questo paziente viene definito “L’Uomo Che Non Guarda il Cielo”.

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