I pazienti con malattie reumatiche possono avere un maggior rischio di infezioni, a causa dell’attività della malattia e del trattamento immunosoppressivo. L’attività di malattia, le comorbilità, i farmaci immunosoppressori inclusi i glucocorticoidi (GC) e i farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD) sono infatti tutti considerati fattori di rischio per complicanze infettive.

Ad oggi i risultati di studi sull’incidenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti con malattie reumatiche sono contrastanti. È stata mostrata una maggiore incidenza nei pazienti verosimilmente correlata all’assunzione di dosi di prednisone > 10 mg/die, mentre non vi sarebbe una correlazione con la terapia con DMARD sintetici e bioteconologici.
Mancano ancora i dati sulla vaccinazione SARS-CoV-2 nei pazienti con malattie reumatiche e in trattamento immunosoppressivo. Esiste un rischio teorico di riacutizzazione o peggioramento di malattia a seguito della vaccinazione COVID-19 in questa popolazione, tuttavia il beneficio della vaccinazione COVID-19 per questi pazienti supera tale potenziale rischio.

Il Collegio Reumatologi Italiani, in accordo con le linee guida EULAR e ACR non solo esprime il proprio parere favorevole alla vaccinazione anti-SARS COV2 nei malati reumatici, in accordo con le restrizioni legate all’età dettate dall’AIFA, ma ne sollecita la priorità rispetto alla popolazione sana di pari età e sesso.

 

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